Le Torri Costiere
Sito
Lungo il tratto di costa che si estende da Termini Imere a Cefalù, la continuità del litorale sabbioso è interrotto da una roccia isolata. Su di essa sorge la torre detta della Roccella presso la foce dell'omonimo corso d'acqua.
La torre è inglobata in un notevole complesso edilizio del quale fanno parte un casale ed una fortezza. L'arabo Edrisi nella sua "geografia", chiama la fortezza Saharat 'al hadid ovvero Rupe di ferro. Secondo la versione di Amari, la rupe corrisponderebbe al Castrum Roccellae, che fu per due mesi fu stretto d'assedio dai Normanni.
Notizie storiche
In un archivio dell'Archivio di Barcellona, datata 1113, la località ove sorge la rupe viene denominata Rotxellam. Detta rupe viene inoltre chiamata Anciulla dal Fazello e Auricella dal Carnevale. Dall'esame stilistico delle varie componenti delle fortificazioni risulta che, mentre il casale e la fortezza risalgono all'epoca pre-normanna, la costruzione della torre è databile tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV secolo.
Verso la fine del secolo XII, la rocca ed il casale appartenevano a Paolo Cicala, conte di Collesano; nel 1205 passarono poi al fratello, Don Giovanni Cicala, vescovo di Cefalù. Il complesso della Roccella, nel secolo XIV, è annoverato tra i possedimenti dei Ventimiglia che, già a quell'epoca, erano padroni incontrastati delle Madonie. La funzione della torre era legata all'esigenza di difendere gli interessi economici del borgo.
Presso di essa sorgevano infatti un granaio, un impianto di trappeto ed un mulino, ai quali vanno messi in relazione i resti ancora visibili di un acquedotto.
La torre, benchè appartenente ai privati, nel corso del XVI sec. fu inserita, secondo la testimonianza di Amico, nel sistema difensivo globale delle torri.
Architettura
La torre, a pianta rettangolare, è alta circa 20 metri e si articola su tre piani. Il pianterreno (m. 11,75 x 5,35), coperto da una volta a botte, è diviso in due campate da un arco a sesto acuto. I muri sono realizzati in pietrame e grossi ciotoli, con cantonali di pietra tufacea squadrata. Gli elementi architettonici, per le loro caratteristiche formali, permettono di datare la torre intorno al trecento.
Nella pareti del pianterreno sono ricavate tre piccole finestre archiacute. L'accesso alla torre, posto al primo piano sul alto nord, era consentito da un'apertura, anchessa archiacuta, raggiungibile per mezzo di una stretta scala.
Il salone del primo piano era coperto da un soffitto ligneo che costituiva il pavimento del secondo livello: di esso rimane oggi solo qualche mensolone di legno intagliato, che serviva da supporto alla travatura del solaio, asportata durante la seconda guerra mondiale. Una rampa di scale portava ad un ballatoio dal quale, per mezzo di un'altra rampa, si giungeva al secondo piano, da cui si accedeva al terrazzo di copertura.
"Il maggiore interesse architettonico ... è però centrato nella copertura del secondo piano, realizzato con due ogive costolonate di pianta quadrata e divise da un robusto arco mediano impostato su tozze colonne provviste di base attica e di rozzo capitello di tipo corinzio; le nervature diagonali delle crociera poggiano sopra mensole angolari dallo spigolo frontale arrotondato a vele ... " (G. Spatrisano)
Della terrazza rimane solo qualche porzione delle murature che fungevano da parapetto.
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